Scienziati individuano per la prima volta regioni che formano la luna in un altro sistema solare

0
123
ALMA (ESO/NAOJ/NRAO )/Benisty et al

Per tutto il tempo in cui gli scienziati hanno osservato pianeti in altri sistemi solari, non hanno mai trovato una luna. Ora, per la prima volta, hanno trovato la cosa migliore da fare: una nuvola di polvere vicino a un pianeta che un giorno potrebbe formare una luna. O tre, a quanto pare.

Gli scienziati hanno scoperto la nuvola di polvere vicino a un (relativamente) giovane esopianeta in un sistema stellare soprannominato PDS 70 situato a 370 anni luce dalla Terra. È una scoperta che si sta facendo da anni. Il team ha scoperto per la prima volta un protopianeta gigante gassoso (PDS 70b) nel 2018 utilizzando il Very Large Telescope dell'Osservatorio europeo meridionale (sì, questo è il vero nome del telescopio) in Cile. Seguì quella scoperta iniziale con un altro giovane gigante gassoso (PDS 70c) nello stesso sistema utilizzando lo stesso telescopio.

Gli scienziati ritengono che entrambi i giganti gassosi siano 10 volte più grandi di Giove e che il sistema abbia circa 10 milioni di anni. I pianeti stessi sono giovani, con uno nemmeno completamente formato. Stiamo vedendo immagini che hanno avuto origine 370 anni fa (più o meno), ovviamente, ma questo è un battito cardiaco nello schema cosmico delle cose.

Dato che sembrava già interessante sistema, gli scienziati hanno “guardato” con tutti gli altri strumenti possibili, incluso l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). Quell'array comprende 66 parabole radio a onde corte e ha permesso di vedere la potenziale nuvola che forma la luna. Quella nube è vicina a PDS 70c (il giovane gigante gassoso) e la corrente copre una distanza leggermente più ampia dello spazio tra la Terra e il Sole.

Complessivamente, la nuvola di polvere ha una massa sufficiente per formare fino a tre lune paragonabili alla Luna della Terra. È possibile che nell'area si siano già formate lune, ma ALMA non è abbastanza sensibile da vedere. Ma, quando viene costruito l'Extremely Large Telescope (di nuovo, sì, questo è in realtà il nome), potrebbe avere il potere di confermare la presenza di lune. O, sai, una stazione spaziale.

via Reuters