EA spinge i giocatori di FIFA verso l’acquisto di loot box? Arriva la smentita

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Le figurine Panini esistono ancora, ma nell'immaginario delle nuove generazioni quel posto ormai è dei pacchetti di FUT (FIFA Ultimate Team). Inutile fare nostalgia spicciola: a quanto pare l'essere umano ha un debole per il collezionismo, e se si riesce a restare affascinati da delle semplice immagini adesive, figuriamoci cosa può succedere sbustando carte virtuali, sì, ma che poi si traducono in gameplay andando ad impreziosire il valore del proprio dream team.

Nelle ultime ore EA è finita nell'occhio del ciclone mediatico per via di un documento interno che è filtrato in rete (e riguardante la strategia di lancio di FIFA 21: quindi datato a circa un anno fa), diffondendosi a macchia d'olio. Il file contiene in particolare due passaggi "incriminati", entrambi relativi proprio a FUT, la modalità legata a doppio filo alle loot box (o casse premio) e dunque agli acquisti in-game: il quarto punto della prima pagina dice chiaramente che FUT è la pietra angolare di FIFA, e che l'impegno della software house è tutto focalizzato sul portare il maggior numero possibile di giocatori a provare la modalità ed appassionarsi. Nella seconda pagina a rafforzare il concetto arriva un'altra formula chiara: "Tutte le strade portano a FUT".


LA REPLICA DI ELECTRONIC ARTS

In termini assoluti si tratta della scoperta dell'acqua calda, se vogliamo, ma il fatto di vedere certe cose scritte nero su bianco all'interno di documenti ufficiali è stato sufficiente a scatenare un polverone attorno ad EA, al punto che la software house non ha più potuto ignorare la cosa aspettando semplicemente che si sgonfiasse, ed è intervenuta con un comunicato ufficiale per smentire le accuse di un'eccessiva spinta verso gli acquisti in-game e contestualizzare i passaggi del documento che hanno sollevato la polemica:

Siamo sempre alla ricerca di opportunità per sollecitare i giocatori a provare modalità differenti. I giocatori di FIFA si aspettano nuovi contenuti ogni anno capaci di rendere l'esperienza entusiasmante, quindi siamo sempre molto attenti a ciò che facciamo.

Non spingiamo i giocatori a spendere denaro. Laddove offriamo questa possibilità, siamo anche molto attenti a non promuovere gli acquisti rispetto alla possibilità di ottenere ricompense in-game, e la maggior parte degli utenti giocano senza effettuare mai acquisti.

[…] Niente di ciò che è contenuto nel documento filtrato contraddice questi assunti – semplicemente viene mostrato come supportiamo il coinvolgimento – e non gli acquisti – nel nostro titolo durante l'estate. […] FIFA non promuove né contiene elementi che ricordino il gioco d'azzardo, di cui le loot box non fanno parte, secondo gli organi di Paesi sparsi per tutto il mondo.

Che FUT negli anni sia diventato sempre di più il centro di FIFA per i giocatori e anche per EA è evidente: si tratta di una modalità che è capace di garantire un flusso di denaro costante durante l'anno, e quindi a valorizzare la vendita di ogni copia ben oltre il costo del gioco in sé. Nulla di nuovo, né di sorprendente: EA rimarca però che non c'è allo studio nessun particolare incentivo, all'interno del contesto FUT, per forzare i giocatori a spendere invece che a sfruttare le ricompense in-game, dribblando così le polemiche di questi giorni.

Da notare, poi, la precisazione finale: le loot box infatti ultimamente sono state al centro di diverse discussioni, con l'accusa di essere una meccanica assimilabile al gioco d'azzardo. EA ci tiene a sottolineare che ad oggi la legge si è sempre pronunciata contro questa ipotesi – anche se a inizio marzo abbiamo visto che in Germania sono allo studio delle misure per scoraggiare la pratica.

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