430 miliardi di dollari in 5 anni: nuovo piano investimenti Apple negli USA

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Apple rinnova l'impegno volto ad effettuare importanti investimenti nel mercato statunitense: 430 miliardi di dollari entro il 2026 grazie ai quali sarà possibile creare altri 20.000 nuovi posti di lavoro. Apple sottolinea come il precedente obiettivo dei 350 miliardi di dollari da investire in 5 anni negli Stati Uniti si stato già superato, così è ora possibile aumentare del 20% le previsioni sugli investimenti nei prossimi cinque.

Una cospicua parte – decine di miliardi di dollari – sarà destinata allo sviluppo dei chip di nuova generazione e alle innovazioni introdotte nel settore del 5G. Il rinnovato interesse per gli investimenti negli Stati Uniti va ora contestualizzato nell'ambito dell'emergenza sanitaria, della connessa auspicata ripresa delle economie mondiali, e della crisi del mercato chip che sta mettendo a dura prova l'intera industria dell'elettronica. Sul punto Tim Cook sottolinea:

In questa fase di ripresa e ricostruzione, Apple sta raddoppiando l'impegno per l'innovazione e la produzione negli Stati Uniti con un investimento generazionale che raggiunge le comunità di tutti i 50 stati. Stiamo creando posti di lavoro in campi all'avanguardia – dal 5G, all'ingegneria del silicio, all'intelligenza artificiale – investendo nella prossima generazione di aziende innovative ed in tutto il nostro lavoro, ponendo le basi per un futuro più green ed equo.

MISURE PER COMBATTERE LA CRISI DEI CHIP E NON SOLO

Apple aggiunge che i 430 miliardi saranno usati per sostenere l'economia americana ed in particolare per pagare i fornitori statunitensi, effettuare investimenti nei data center, spese in conto capitale ed altre spese destinate al mercato interno – ad esempio quelle necessarie per le produzioni Apple TV+. Apple collaborerà con oltre 9.000 fornitori e aziende statunitensi, comprese quelle che operano nel settore della progettazione e dello produzione dei chip.

Questo ultimo passaggio non dovrebbe passare in secondo piano, visto che sembra essere una risposta diretta a quel summit tenutosi poche settimane fa alla Casa Bianca e che ha riguardato proprio le misure da mettere a punto per porre fine alla crisi dei chip. Apple non è la sola a muoversi per intensificare le attività di produzione dei chip negli Stati Uniti, si veda l'articolato piano di Intel che prevede, tra l'altro, un investimento di 20 miliardi di dollari per realizzare due nuovi stabilimenti in Arizona e la creazione di una nuova divisione che produrrà SoC (x86, ARM e RISC) per conto terzi negli Stati Uniti (e in Europa).

Le risorse serviranno inoltre a finanziare iniziative nel campo della formazione e della ricerca, come il nuovo campus in Carolina del Nord (1 miliardo di dollari di investimento, 3.000 nuovi posti di lavoro in settori innovativi, come l'intelligenza artificiale e l'ingegneria del software) – e al potenziamento delle strutture Apple esistenti, ad esempio l'espansione dei team di San Diego (oltre 5.000 dipendenti entro il 2026), Boulder (quasi 700 dipendenti entro il 2026) e Boston (centinaia di nuovi posti di lavoro sempre entro il 2026), o ancora la costruzione del campus Apple di Austin attualmente in corso e che accoglierà i primi dipendenti a partire dal prossimo anno (anche in questo caso si parla di 1 miliardo di dollari di investimento).

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