Recensione OnePlus Watch: rimandato a settembre

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Alla fine è arrivato OnePlus Watch, il primo wearable per il mercato europeo della casa cinese, un orologio circolare ben costruito e con un software proprietario, preferito all'energivoro Wear-OS. Come tutti i debutti si portava dietro una certa attesa e curiosità, sappiamo poi che OnePlus cerca sempre di mettere qualcosa di distintivo dentro i suoi prodotti e, come sempre quando le aspettative sono elevate, il rischio rimanere scottati sale di conseguenza.

Lo abbiamo provato alcuni giorni andandovi a cercare i connotati di OnePlus, quel quid in più a cui l'azienda ci ha abituati. E nulla, non l'abbiamo trovato.

INDICE

  • #DESIGN
  • #SCHEDA TECNICA
  • #IL SOFTWARE
  • #FITNESS E SPORT
  • #CONCLUSIONE E PREZZO

DESIGN ED ERGONOMIA

OnePlus Watch si presenta con una forma circolare con diametro di 46 mm e uno spessore di 10,9 mm, è dunque abbastanza grande al polso. Il design è pulito ma certamente non molto originale. Il vetro protettivo è leggermente curvato sul bordo e copre tutta la superficie anteriore, sulla cornice esterna è disegnata una trama a cerchi concentrici appena visibile. Sul lato destro trovano posto due tasti appena sporgenti.

La scocca è in acciaio inossidabile 316L con una finitura lucida, la parte inferiore della scocca invece è in policarbonato e ospita il sensore cardio e quello per il rilevamento dell'ossigenazione del sangue. L'orologio è poi resistente ad acqua e polvere con certificazione IP68.

Il cinturino è in fluoroelastomero di buona qualità, ha un sistema di ancoraggio particolare (come quello di Apple Watch) a cui bisogna un po' abituarsi ma che rende il look al polso molto ordinato una volta agganciato. E' in ogni caso sostituibile con alternative di terze parti con passo da 22 mm.


La comodità al polso è molto buona per l'utilizzo di tutti i giorni, il peso è di 76 grammi e non è eccessivo anche durante la pratica sportiva. A tal proposito però il cinturino è poco forato e fa dunque un po' sudare il polso, i tasti poi si fanno fatica a percepire sotto i polpastrelli muovendosi ad esempio facendo una corsa. In ogni caso il design è indicativo di una vocazione casual piuttosto che sportiva, come emerge anche da alcuni dettagli del software.


Il display è un AMOLED da 1,39 pollici con risoluzione 454×454 pixel, la luminosità è elevata, così come di conseguenza lo è la leggibilità sotto la luce diretta del sole. Non esiste un always on display per il momento (ma dovrebbe arrivare), per riattivare lo schermo bisognerà dunque ruotare il polso o premere uno dei due tasti, è possibile però scegliere la durata di accensione una volta risvegliato.

Il rase to wake non funziona un granché bene, spesso non riconosce il movimento ed è un po' fastidioso in alcune circostanze.

SCHEDA TECNICA

  • Display: 1,39" AMOLED 454×454 pixel
  • Dimensioni: 46,4 x 46,4 x 10,9 mm (diametro 46 mm)
  • Peso: 45 grammi cassa, 31 grammi cinturino
  • CPU: STM32
  • Memoria 4GB
  • Connettività
    • Bluetooth 5.0, NFC (non per i pagamenti)
    • GPS, GLONASS, GALILEO, BEIDOU
  • Sensori
    • Accelerometro
    • Giroscopio
    • Barometro
    • Ossigenazione del sangue
    • PPG
    • Sensore di luminosità
    • Sensore capacità elettrica
  • Extra: microfono e speaker per chiamate vivavoce
  • Batteria 402 mAh
  • Ricarica: pogo pin
  • Supporto: Android 6.0+ (NO iOS)

Buona certamente la dotazione tecnica, attenzione perché il chip NFC non consente di effettuare i pagamenti, il sensore di luminosità funziona piuttosto bene, come abbiamo trovato preciso il cardio e il GPS durante la pratica sportiva.

I 4 GB di memoria (di cui 2 GB effettivamente liberi) si possono utilizzare per salvare musica da ascoltare attraverso cuffiette Bluetooth. Non ci sono invece una SIM o eSIM, per cui le chiamate dovranno sempre passare dallo smartphone attraverso il Bluetooth, la qualità dello speaker e del microfono comunque è più che sufficiente per consentire di approfittare della funzionalità quando serve, anche in ambienti non troppo silenziosi come ad esempio l'abitacolo dell'auto in movimento.


AUTONOMIA

OnePlus dichiara fino a 14 giorni di autonomia con utilizzo di base, sono realistici anche se normalizzando ad un uso medio, con alcune notifiche ricevute, si scende ad una decina di giorni. Bisogna tenere conto del consumo elevato della funzionalità di rilevamento SpO2 durante il sonno e del GPS nella pratica sportiva.

Con una sessione di corsa di un paio d'ore la batteria scenderà di quasi il 20%, comunque un buon risultato.

La ricarica avviene attraverso una basetta magnetica inclusa in confezione non separabile dal cavetto USB a cui è collegata, è decisamente rapida caricando da 0 al 50% in poco più di 20 minuti.

IL SOFTWARE

OnePlus Watch è equipaggiato con un software proprietario basato su un sistema operativo real time, praticamente molto simile a ciò che si trova sugli orologi Amazfit, Realme, OPPO, Umidigi ecc. Non è possibile installare ulteriori applicazioni e le interazioni con le notifiche sono piuttosto limitate.

Possiamo ricevere al polso le notifiche di tutte le applicazioni, solo alcune verranno visualizzate completamente e con l'icona corretta, in tutti i casi eliminando la notifica dall'orologio lo stesso non avverrà sullo smartphone associato e viceversa. Ci sono 4 risposte preimpostate con cui replicare alle app di messaggistica (ok, sto bene, sono in riunione, sto guidando), tutte in lingua inglese come del resto il sistema operativo che non supporta ancora la lingua italiana.

Nelle prossime settimane dovrebbero arrivare importanti aggiornamenti, specialmente quello che aggiunge il supporto alla lingua italiana, insieme a AOD e molto altro.

Ci si muove nell'interfaccia tramite swipe sul touch screen, scorrendo verso il basso compare la tendina con alcuni comandi rapidi (modalità ND, controllo luminosità, , torcia, sveglia ecc), con uno swipe verso sinistra si accede ai widget personalizzabili (musica, cardio, SpO2, dati sul sonno ecc), scorrendo verso il basso compaiono le eventuali notifiche (se non le eliminate manualmente continueranno ad accumularsi), tenendo premuto sulla watch faces si può sostituire il quadrante scegliendo tra 14 alternative.

Il tasto superiore serve per far comparire il drawer delle applicazioni, quello inferiore invece è programmabile. Purtroppo i due tasti non possono essere utilizzati durante la pratica sportiva per spostarsi tra le schermate, bisognerà dunque necessariamente ricorrere al touch screen.

Le app utilizzabili sono: workout, diario workout, misurazione battito cardiaco, misurazione SpO2, dati sul sonno, misurazione stress, esercizi sulla respirazione, telefono, musica, meteo, sveglia, cronometro, timer, torcia, barometro, bussola, controllo TV OnePlus, impostazioni, trova telefono.

Sullo smartphone associato (solo Android dalla versione 6 in poi) bisogna installare OnePlus Health, ovvero un rebrand dell'app HeyTap per gli indossabili OPPO.

L'app è gradevole graficamente e chiara nella consultazione dei dati, propone statistiche per passi, calorie, attività cardiaca, sonno, SpO2, Stess, include poi i resoconti degli allenamenti e le impostazioni dell'orologio. Qui possiamo anche aggiornare, trasferire musica e gestire alcuni settings sulle diverse funzionalità come tracciamento SpO2 notturno, limiti per gli avvisi di pericolo su frequenza cardiaca e rilevazione dello stress. Le notifiche sono attivabili per tutte le app, inoltre è possibile scegliere quali quadranti includere tra i preferiti e crearne nuovi personalizzati con foto di sfondo.

FITNESS E SPORT

Grazie alla completa dotazione di sensori, OnePlus Watch può monitorare diverse attività sportive, con una predilezione per quelle all'aperto, nelle quali può sfruttare l'ottimo GPS.

Attualmente le attività monitorate non sono moltissime (corsa, camminate, bici, nuoto, escursioni e le solite attività generiche cardio) ma l'azienda ha promesso di portare a 110 le attività riconosciute (anche automaticamente). Durante l'attività le schermate sono quelle classiche degli orologi Amazfit, abbastanza ricche e leggibili. Purtroppo non si possono personalizzare un granché, non ci sono coach vocali, non si possono caricare tracce GPX, non c'è la funzione di ritorno alla base, manca la funzione di allenamento con prestazione ghost, manca l'allenamento a intervalli. Niente VO2 Max, training index, training effect e altre funzioni avanzate.

A ciò aggiungiamo l'impossibilità di condividere le sessioni registrate con servizi di terze parti ad eccezione di Google Fit.

Insomma, le funzionalità sportive sono dedicate ad un pubblico che vuole monitorare le attività occasionalmente e senza grosse pretese. Peccato in realtà perché cardio e gps sono piuttosto precisi, avrebbe migliori potenzialità, nonostante manchino controlli hardware con i tasti che tornerebbero utili in inverno o con le mani sudate.

Per quanto riguarda il fitness e le funzioni di salute sembra che il conteggio dei passi sia preciso, bene anche cardio e SpO2, la misurazione del sonno invece è un po' approssimativa nelle fasi iniziali e finali. Può capitare che dopo una mezz'ora buona dal risveglio e quando siete già incamminati verso il lavoro lui si accorga finalmente che vi siete svegliati. Un aggiornamento qui sarebbe sufficiente per sistemare le cose.

SI POTEVA FARE DI PI?

OnePlus Watch è un prodotto certamente valido in relazione al prezzo di listino, 159 euro sono adeguati a ciò che può offrire. Complessivamente quindi non ci sentiamo di bocciarlo di per sé.

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MA…

E' di OnePlus e quindi ci aspettavamo qualcosa di meno basilare, di più frizzante, più ricercato, diverso in qualche modo dalle decine di smartwatch già presenti sul mercato più o meno allo stesso prezzo.

Non è un WearOS (con ciò che ne consegue per la piena compatibilità con le notifiche), non ha un OS completo come Tizen o Watch OS, non è uno sportwatch convincente, non è nemmeno un ibrido particolarmente ispirato, l'app associata è banalmente quella di OPPO, inoltre è arrivato sul mercato senza lingua italiana e con molte promesse a scadenza non certa.

Sembra quasi che l'azienda l'abbia realizzato con superficialità: lo si nota da alcuni particolari come la personalizzazione software assente, una confezione piuttosto scarna e priva di quei tocchi interessanti come sarebbero potuti essere un cavo Type-C staccabile dalla basetta, magari anche quello rosso che troviamo di solito negli smartphone o perché no un cinturino aggiuntivo.

Da OnePlus ci aspettiamo certamente qualcosa in più del compitino, in passato ha dimostrato in molte occasioni di saper progettare dispositivi degni di nota. Che succede?

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