L’evoluzione della fotografia su smartphone passa anche dal microscopio

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Ricordo qualche anno fa quando le sfide fotografiche tra smartphone erano all'ordine del giorno e le differenze sostanziose tra brand e brand, anche perché la battaglia si giocava su svariati fronti, tra cui anche la moltiplicazione degli "occhi elettronici". Ma non è il numero a fare la differenza, lo ha provato Google (v. QUI) anno su anno sfoggiando una singola eccellente fotocamera sui propri Pixel; che la musica sia cambiata?

I principali produttori si sono ormai allineati molto anche in ambito imaging, seppur le ottimizzazioni software e gli algoritmi riescano ancora a fare la differenza e lo si è visto di recente con alcuni dei migliori smartphone 2021. Al di là di vincitori e vinti emerge una collettiva volontà di offrire i classici tre punti di vista: normale, ravvicinato (tele) e ampio (ultra grandangolare); e poi c'è chi osa di più come Oppo, capace d'integrare sul Find X3 Pro anche qualcosa d'inedito come la fotocamera microscopio.

Di certo non cambia la sostanza, il loro top di gamma ha dimostrato il suo valore anche al cospetto dei mostri sacri Samsung ed Apple, ma questa quarta fotocamere è uno degli elementi che più mi ha incuriosito sin dal primo istante. Vediamo quindi com'è fatta e perché si distingue molto dalle tantissime "Macro" che impazzano sugli smartphone.

COME FUNZIONA

Questo strumento ci dà l'idea di quanto sia importante sperimentare strade nuove ed evolversi continuamente, seppur alcune soluzioni potrebbero essere anche fini a se stesse. In questo caso Oppo si è dovuta scontrare con le dimensioni ridottissime dei componenti: l'intero modulo, ovvero microlenti e sensore d'immagine, è stato integrato alla back cover dello smartphone anziché alla scheda madre.

Indagare il mondo dell'infinitesimale pone poi delle difficoltà oggettive legate anche ad altri fattori, dalla sporcizia alla messa a fuoco, sfide che la casa cinese ha affrontato utilizzando vetro zaffiro per le lenti ed un trattamento di pulizia proprietario. L'ingrandimento ottenuto è pari a 30x, ma si arriva fino a 60x grazie allo zoom ibrido, nessuno si era spinto così in avanti o aveva solo pensato una cosa simile.

A dare manforte è stato scelto un particolare anello LED che, a differenza di quelli tradizionali, è in grado di fornire la corretta illuminazione a distanza ravvicinatissima, senza scadere nell'eccessiva esposizione del soggetto. Anello che si attiva automaticamente quando si selezione la fotocamera dedicata (nascosta all'interno della categoria "altro") e fornisce la necessaria luce al micromondo che si vuol esplorare.

QUALCHE SCATTO MICROSCOPICO

Uno dei problemi più comuni delle fotocamere Macro è la messa a fuoco, tanto che la maggior parte delle soluzioni adottate vantano (si fa per dire) una distanza fissa di 3-4 cm dalla quale scattare e le rendono difficili da sfruttare. Le migliori sono spesso le grandangolari con autofocus che permettono anche di avvicinarsi tanto al soggetto, ma sono veramente rare; mi ha quindi sorpreso avere a che fare con qualcosa di ancora più estremo e così preciso nella brevissima distanza.

Chiaro che bisogna comunque avere certe accortezze, non si va a "mano libera" perché, banalmente, il Find X3 Pro permette di appoggiarsi con la stessa fotocamera e distanziarsi così quei millimetri (o porzioni di millimetri) che servono perché si trovi la corretta messa a fuoco. Ecco qualche esempio a 60x, 30X e 1x:

Visualizza a Schermo Pieno

Le cose più divertenti e sorprendenti sono quasi sempre organiche, ma devo ammettere che il processore Intel che trovate nella galleria sopra è stata la sorpresa più grande; non pensavo che potesse spingersi così avanti ed invece si riesce a distinguere chiaramente la struttura del chip Tiger Lake.

Visualizza a Schermo PienoDIVERTENTE SI, MA UTILE?

Prendete questa funzione per quello che è: un passatempo. Le uniche applicazioni reali sono infatti ludiche, un add-on certamente simpatico che si aggiunge ad un comparto fotocamere particolarmente curato ed ottimizzato. Il microscopio non è certo una di quelle cose che portano alla scelta o meno uno smartphone, ma fa piacere vedere esplorare nuove direzioni e farlo con tale precisione. Ricordo, ad esempio, che sempre Oppo è stata la prima ad introdurre un sistema periscopico su smartphone con zoom 10x e la fotocamera sotto al display.

La sfida per le case produttrici è riuscire a portare sul mercato qualche novità in un mondo che ha raggiunto livelli altissimi e adesso sta vivendo una strana quiete. Chissà se il microscopio avrà ulteriori evoluzioni o resterà un simpatico esperimento, ad ogni modo è una delle pochissime macro che ad oggi ha senso.

8.3
Hardware

4.4
Qualit? Prezzo