Le varianti alfa e gamma del coronavirus hanno continuato a circolare e ad evolversi nei cervi dalla coda bianca, anche dopo che hanno smesso di diffondersi ampiamente tra le persone, suggerisce un nuovo studio.
Se le varianti sono ancora in circolazione in cervo rimane sconosciuto. «Questa è la grande domanda», ha affermato il dott. Diego Diel, esperto di virus presso la Cornell University e autore dello studio, pubblicato martedì su Proceedings of the National Academy of Sciences.
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Ma i risultati, che si basano su campioni raccolti fino a dicembre 2021, forniscono ulteriori prove del fatto che i cervi potrebbero essere un serbatoio del virus e una potenziale fonte di varianti future, che potrebbero riversarsi nelle popolazioni umane.
Cosa& #8217;è il legame tra cervi e coronavirus?
Precedenti studi sui cervi hanno suggerito che gli esseri umani hanno ripetutamente introdotto il coronavirus nelle popolazioni di cervi dalla coda bianca negli Stati Uniti e in Canada e che i cervi possono diffondere il virus a l'un l'altro.