Un'app Google si aggiorna, parte di un servizio Google si avvia ad ampliare l'ormai famoso cimitero, e viene spiegato come mai un componente di Android ha causato grattacapi a diverse app Google: parliamo rispettivamente di Meet, Sites e WebView. Ecco i dettagli.
GOOGLE MEET: MIGLIORAMENTI UI E NUOVE FUNZIONI
L'aggiornamento dell'app di videochiamate di gruppo, concorrente ideale dell'ormai onnipresente Zoom, è molto corposo. L'interfaccia non viene stravolta, ma ottimizza lo spazio su schermo soprattutto quando ci sono svariati partecipanti con feed video e si deve condividere una presentazione.
- L'host potrà fissare e rimuovere i vari elementi a schermo, come la presentazione stessa i i video dei vari partecipanti. Il layout della schermata verrà adattato automaticamente in base al numero di elementi e alle dimensioni della presentazione. La distribuzione di questa novità inizierà il mese prossimo.
- Sarà inoltre possibile ridimensionare, spostare o addirittura nascondere il proprio feed video: Google dice che molti utenti si sentono meno affaticati e si concentrano meglio se non si vedono mentre parlano. Google non ha specificato quando questa funzionalità sarà distribuita.
- Data Saver arriverà invece questo mese: permetterà di limitare l'uso dei dati quando si sfrutta una connessione mobile. Sarà particolarmente cruciale nei Paesi in cui il pool di traffico mensile non è ancora molto generoso e i costi possono salire molto e rapidamente.
- Nelle prossime settimane arriverà anche una funzione che incrementa automaticamente l'esposizione del proprio feed video grazie a un algoritmo AI, se il sistema rileva una sottoesposizione.
- AI Autozoom sarà disponibile solo per gli abbonati paganti a Workspace nei prossimi mesi: ingrandirà l'utente e lo centrerà nel feed video, in modo che gli altri partecipanti riescano a vederlo meglio.
- Nelle prossime settimane diventerà possibile sostituire lo sfondo con video e animazioni. Aiuta la privacy e mantiene un tono più leggero e divertente. Inizialmente ci saranno tre opzioni tra cui scegliere: una classe, una festa e una foresta. Altri sfondi animati arriveranno in futuro.
GOOGLE SITES LEGACY OFFLINE DAL 2022
Google Sites è, sintetizzando, una sorta di alternativa a WordPress: un tool online che permette all'utente di realizzare il proprio sito o blog in pochi minuti. È object-oriented e non richiede conoscenza approfondita di HTML, CSS e altri linguaggi tipici dello sviluppo Web. Nel 2016, Google aveva lanciato una nuova versione della piattaforma, esclusiva per gli utenti della G Suite (oggi noto come Google Worskpace). Finora le due versioni hanno coesistito, ma dall'1 gennaio 2022 rimarrà solo la versione nuova.
Già da tempo il nuovo Google Sites è l'opzione predefinita per la creazione di nuovi siti; ma dal 15 maggio Sites Classic non sarà proprio più selezionabile. Dall'1 dicembre, inoltre, non sarà più possibile apportare modifiche ai progetti di Sites Classic. Gli utenti avranno fino a fine anno, quindi, per convertire i propri siti alla nuova piattaforma. Tutti i siti non convertiti saranno salvati su Google Drive e contestualmente saranno salvati come bozza nel nuovo Sites. Gli autori potranno poi decidere come procedere.
COS’? SUCCESSO CON WEBVIEW
Qualche settimana fa diverse app e servizi, Google e non, avevano avuto diversi problemi con una causa comune: WebView, il componente di Android che permette alle app di visualizzare siti e contenuti Web senza bisogno di implementare un motore di rendering dedicato. Possiamo definirlo un browser "redux", che ha il doppio vantaggio di snellire le app e uniformare per l'utente l'esperienza di navigazione.
Come è facile immaginare, WebView è insomma diventato un componente cruciale per l'esperienza d'uso degli smartphone Android. Ogni aggiornamento viene sottoposto a una serie piuttosto rigorosa di test, ma questa volta un bug nella "tecnologia di configurazione e sperimentazione" è passato sotto i radar, causando i disservizi.
Google ha annunciato una serie di iniziative per far sì che ciò non si ripeta:
- Migliorerà e renderà più rigoroso il processo di testing.
- Implementerà una "safe mode" automatica o un ripristino a una configurazione precedente.
- Accelerare la distribuzione dell'aggiornamento correttivo. Il primo step che tutti i centri assistenza dei vari produttori hanno suggerito è stato di disinstallare gli aggiornamenti di WebView e interrompere la ricezione delle patch nuove. Si rischia così che molti utenti rimangano con versioni di WebView obsolete per più tempo del necessario.
- Contestualmente, Google si impegna a migliorare la comunicazione di supporto sia per gli utenti finali sia per i partner, per fornire informazioni più tempestive e soluzioni dagli esiti meno dannosi nel medio/lungo termine.
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