Venuto per rimanere: l’Europa e i suoi Migranti

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Europa senza Migrazione? Non va, dice la Direttrice del virtuale Migrationsmuseums. Nel Deposito di conservare le Cassette da Turchia, Quotidiani, dall’Ungheria, Lettere dalla Polonia – Storie di Arrivi in Germania.

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Digitale, interattivo, emozionante: Il virtuale Migrationsmuseum

Sandra Vacca tira i Guanti, sale su un piccolo Sgabello e si apre la Cerniera. Dietro appendere rosso Cartelli con Titoli in Turco: Meccanico, Metalmeccanici, Imballaggio Anfertiger.”Sono Originalschilder di Centralino, a Istanbul, dove si aveva di Lavoratori migranti ha ingaggiati. Si ha la Gente nei loro Paesi d’origine reclutati. Qui ci sono le Professioni che in Italia sono stati ricercati, con una Quantità, così come il numero di Persone con tali Professioni sono stati ricercati”, racconta studiato Museologa.

Sandra Vacca dalla cattedrale di Colonia, Associazione DOMiD e. V.

Vacca dirige il Progetto “Virtuale Migrationsmuseum” presso il centro di Documentazione e Museo sull’emigrazione in Germania (DOMiD) a Colonia. Per questo, il Team curatoriale di Persone con e senza storie di immigrazione intervistato. Il vostro e altri Racconti DOMiD Archivio virtuale Migrationsmuseum racconta: digitale, interattivo e interessante. L’Utente può, attraverso diversi Decenni, fare clic e nelle singole Storie di vita di immersione. “Volevamo che la Storia della Germania nuovo di raccontare – attraverso le Prospettive dei Migranti, perché la loro Esperienza di solito sono rimasto sconosciuto. Ogni Storia che conta. Tutti questi Oggetti, che abbiamo nel Deposito di stoccaggio, a partire dalla Latta, attraverso il Libro, fino a questa Cassetta, raccontare Migrationsgeschichten”, dice Sandra Vacca.

Storie di famiglia: Un Riflesso della Società tedesca

Gli oggetti Esposti nel Museo virtuale di vedere sono, stoccaggio nel Deposito del DOMiD Associazione: con cura in Scatole di cartone e speciali Involucri confezionati. Ha iniziato la Sammlungsarbeit 30 Anni fa, quando turca Migranti, l’Associazione fondata nel 1990 che hanno. Nel frattempo, cuscinetti a circa 150.000 Reperti provenienti da tutto il Mondo.

Il Deposito del Migrationsmuseums

“Spesso le Persone pensano di non avere nulla da raccontare, ma poi manteniamo noi con loro, guardare insieme le Foto, trovare Oggetti e poi cominciano le Storie dietro a raccontare e ricordare quanto sia importante, complessa e interessante propria Vita.” Ci sono Oggetti, come un Passaporto, la carta di soggiorno di bastoni, una Pagella senza Note, perché se non parlava Tedesco, è stato nei primi Anni di scuola, non classificato. Ci sono Storie di Arrivare. Ma anche di Esclusione sociale: “il Razzismo e la Manipolazione è anche un Tema a noi. Abbiamo, ad Esempio, l’atto di Accusa e Demoschilder del Tribunale ‘NSU Complesso di’ sciogliere’, Interviste con le parti Interessate e altri Oggetti nel nostro Archivio, che anche questa Pagina di Storia illuminare”, dice Vacca. In una scatola di vetro è la Radio della Famiglia Genç, contro il 1993 in Solingen un attacco incendiario è stato compiuto. Cinque Persone sono morte.

Una Cassetta per i Genitori, due Staffe per i Giovani

Sandra Vacca mostra uno dei loro Lieblingsobjekte. “Questa è una Cartuccia di un cosiddetto Kofferkind. Erano Bambini, la Nonna, la Zia o altri membri della Famiglia sono cresciuti, mentre i Genitori lavorato in Germania per un Anno, due, tre, quattro, a un certo punto c’erano dieci. Si hanno queste Cartucce invece di Lettere inviate, in modo che si sente la Voce poteva. Abbiamo una Cassetta, dove una Ragazza che canta ascolta. Uno dei tanti molto emotivo Storie”, dice Vacca. Accanto a lei un altro Oggetto: un Paio di Staffe, Schlagpolster per la Boxe. La Pelle è abgeranzt, con Fori di spillo. Circa un Anno fa, hanno trovato la loro Strada qui in Museumsdepot.

Boro Markovic – Gastarbeiterkind, Kriegsflüchtling, FC-Fan, costruttore di Ponti

Boro Markovic ha donato: “Con queste Staffe, molte Persone hanno allenato, non importa se da Est, Ovest o Sud, siamo tutti uguali”, racconta Markovic, da molti Anni, Boxe gestisce. Lui stesso nel 1975, come Figlio di una Gastarbeiterfamilie dalla Bosnia-Erzegovina, allora Parte della Jugoslavia, arrivata in Germania. Nel 1988 torna la Famiglia di tornare nella vecchia Casa, ma pochi Anni dopo, inizia la Guerra e Boro Markovic arriva nel 1993 torna in Germania, questa volta come Kriegsflüchtling. Da allora, vive in una piccola Città nei Pressi di Colonia. Alla Domanda su che cosa ora la sua Casa è, risponde ridendo: “FC” e mostra con orgoglio la sua T-Shirt di Colonia, squadra di Calcio. Nel suo Lavoro come Integrationsmittler per l’Associazione BIKUP e. V. cercato di Boro Markovic, di costruire Ponti: culturale, linguistica, sociale. Solo se questi Ponti colpito sia, possa Integrazione e di una convivenza pacifica Tra loro funzionamento: in Germania, come anche in Europa.

Ricordi della vecchia Casa

Il Museo in Tour

Anche le Staffe di Boro Markovic sono nel virtuale Migrationsmuseum vedere, di un Anno fa è stato lanciato. Da allora in tour Sandra Vacca da tutta la Germania, in 18 Città, il Progetto dovrebbe essere presentato. Come Figlio di italiani Immigrati, nati in Francia, e da dieci Anni in Germania, è il Tema molto a Cuore: “Io sono un pò un Europa-Bambino. La migrazione è un da Parte della Storia europea, il Presente e il Futuro, abbiamo bisogno di più e di diverso di parlare. Molti Immigrati di seconda o terza Generazione di ascoltare e vedere, attraverso le opere esposte per la prima Volta la Storia dei loro Nonni, perché spesso, in queste Famiglie, non tanto sul Passato, sulle proprie ad esperienze di emigrazione parlato. Per questo è importante che attraverso le Interviste e gli Oggetti di queste Storie possono trasmettere.”

Il suo più grande Desiderio: un vero Museo a curare. Esposti ci sono DOMiD per Soddisfare. I Colloqui con la Città, sono attualmente in corso. L’Interesse per un Migrationsmuseum è enorme. Anche l’importanza. Nel frattempo si può, la Mostra sulla Pagina virtuale Migrationsmuseums guardare.