Pochi minuti prima che la nave mercantile Dali fosse pronta a planare sotto il Francis Scott Key Bridge di Baltimora, gli allarmi della nave iniziarono a suonare. Le luci si spensero. Il motore si fermò. Anche il timone, utilizzato dall'equipaggio per manovrare la nave, era congelato.
Mentre erano in corso sforzi frenetici per ripristinare la nave, il pilota si rese presto conto che la nave senza meta stava andando alla deriva verso il disastro e chiese l'intervento aiuto.
Il crollo a cascata dei sistemi operativi più cruciali della nave lasciò la Dali alla deriva fino alla collisione definitiva con il ponte Key, gettando la campata nel fiume e uccidendo sei persone.
Cosa potrebbe aver causato un fallimento così catastrofico?
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Ingegneri, capitani e funzionari marittimi di tutto il mondo stanno aspettando questa risposta in un'era in cui le navi più grandi del settore possono trasportare quattro volte più merci di quanto quelli di solo pochi decenni fa, navigando attraverso porti urbani congestionati sotto ponti che possono trasportare decine di migliaia di persone al giorno.
Stanno già emergendo alcune domande chiave, secondo gli ingegneri e gli esperti di navigazione che monitorano le indagini, e la maggior parte di esse punta ai generatori elettrici che alimentano quasi tutti i sistemi della nave da 984 piedi.
Il “blackout completo” segnalato dal pilota è difficile da spiegare nel mondo dei trasporti marittimi di oggi, in cui le grandi navi commerciali ora operano con una gamma di automazione, monitoraggio computerizzato, ridondanze integrate e sistemi di backup progettati per evitare proprio una simile calamità.
Tuttavia, esiste un'ampia gamma di possibili fattori che contribuiscono al guasto.
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Se la manutenzione fosse stata difettosa, ciò avrebbe potuto causare un ritardo nell'avvio del generatore di riserva di emergenza, oppure un guasto elettrico avrebbe potuto impedirne il funzionamento. rimanendo fidanzato. Il carburante contaminato o una valvola chiusa inavvertitamente potrebbero aver sporcato o fatto morire di fame i generatori principali. L’errore umano potrebbe aver innescato problemi o non essere riuscito a superarli. L’automazione della nave avrebbe potuto causare guasti alle apparecchiature. Oppure potrebbe essere scoppiato un incendio e danneggiato apparecchiature cruciali.
Le risposte avranno implicazioni non solo per le spedizioni internazionali ma anche per chi è responsabile per danni che S&P Global Ratings stimano in oltre 2 miliardi di dollari.
Grace Ocean Private, la società con sede a Singapore proprietaria del Dali, ha affermato che “sta collaborando pienamente con le agenzie governative federali e statali”. Sebbene il Dalì fosse assicurato, la società potrebbe dover affrontare ingenti richieste di risarcimento nei suoi confronti, a seconda dei risultati.
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