Non facciamoci illusioni, nonostante abbiano praticamente lo stesso hardware, la convergenza tra iPad e Mac non ci sarà. Questo, almeno, è quanto affermato da Greg "Joz" Joswiak e da John Ternus, rispettivamente capo del marketing e capo dell'hardware di Apple, nel corso di un'intervista rilasciata a The Independent.
Eppure la direzione sembrerebbe essere quella. I tanti indizi hanno creato bene o male una prova. Un iPad che negli ultimi anni ha ottenuto una versione di iOS tutta sua, una porta Type-C diventata ora anche Thunderbolt 4, la possibilità di essere utilizzato anche con mouse e tastiera ed oggi anche un processore che, anche se deriva da quelli che ha sempre utilizzato, Apple comunque portato anche sui Mac.
Sui Mac con processore M1 possono "girare" anche app per iOS/iPadOS senza difficoltà, perché escludere anche il contrario? Probabilmente in un futuro non molto lontano (leggi iPadOS 15) anche sugli iPad si potranno utilizzare Final Cut Pro, Logic Pro, Xcode e tutte le altre app che gli sviluppatori stanno rapidamente ottimizzando per utilizzarle nativamente su M1, senza nessuna emulazione.
Joswiak e Ternus, per ora, non hanno voluto commentare ma hanno affermato che, piuttosto che unire le due linee di prodotti, Apple sta solo cercando di realizzare i migliori device nelle rispettive categorie. Nonostante sia un argomento di cui si parla spesso, l'unificazione non è l'obiettivo finale.
"Stiamo spingendo per realizzare il miglior Mac che si possa realizzare; stiamo spingendo per realizzare il miglior iPad che si possa realizzare. Sono le persone che scelgono. In molti hanno deciso di avere sia un iPad che un Mac in quanto hanno flussi di lavoro che abbracciano entrambi: qualcuno, per un'attività particolare, ne preferisce uno, qualcuno l'altro"
L'intenzione di Apple è quella di continuare a migliorare entrambi i prodotti senza farsi coinvolgere "da teorie di fusione o cose del genere". Su iPad Pro si è voluto utilizzare il miglior processore disponibile e, ad oggi, M1 "è il migliore che Apple ha a disposizione".
Nel corso dell'intervista, Joswiak e Ternus hanno parlato anche del display Liquid Retina XDR con retroilluminazione mini-LED del nuovo iPad Pro da 12,9 pollici e delle difficoltà incontrate per riuscire a integrarlo in un design così sottile, "un'impresa enorme" è stata definita.
Altro argomento esplorato è stato quello relativo alla scelta di utilizzate una fotocamera frontale grandangolare con la funzione "Center Stage" che consente di essere sempre al centro dell'inquadratura. Joswiak ha detto che all'inizio dello scorso aprile, quando la pandemia ha iniziato a farsi prepotentemente sentire, è nata la consapevolezza che le fotocamere frontali dei prodotti Apple non erano tra le migliori.
Con i nuovi MacBook Air e Pro annunciati a novembre è stato utilizzato lo stesso sensore ma è stata sfruttata la potenza di elaborazione del processore M1 per migliorare la qualità. Sul nuovo iPad Pro è stata fatta una scelta diversa, ulteriormente migliorativa. La funzione "Center Stage" non è proprio una novità, l'abbiamo già vista sul Portal di Facebook, ma secondo "Joz" è stata realizzata "alla Apple", con panoramica e zoom "cinematografici", senza scatti o movimenti bruschi, "quasi non te ne accorgi".
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