La Russia ha deciso: via dalla ISS, nel 2025 nostra stazione spaziale indipendente

Ancora non è certo quale sia il futuro della Stazione Spaziale Internazionale, e ancor di più incerto è il ruolo che potrebbero avere in futuro nel programma gli astronauti russi. La ISS è da sempre uno spazio aperto alla collaborazione tra diversi Paesi: lassù non c'è guerra fredda, non ci sono tensioni politiche, economiche o diplomatiche, ma solo il lavoro congiunto per contribuire al progresso dell'umanità intera. Ecco dunque l'impegno di USA, Canada, Giappone, Europa (ESA) e, appunto, Russia, tutte insieme a fare spola tra la Terra e la sua orbita. E ritorno.

É il Direttore dell'agenzia spaziale Dmitrij Rogozin a dare la notizia, proprio nel pieno dei festeggiamenti dedicati a Yuri Gagarin, rivelando che la Russia potrebbe presto avere un programma spaziale indipendente. Presto, sì, si parla addirittura del 2025, anno in cui sarà pronto il primo modulo della stazione spaziale, originariamente destinato alla ISS e ora veicolato verso il nuovo, ambizioso progetto. Così si legge sulla pagina Telegram di Rogozin:

Il primo modulo base per la nuova stazione spaziale russa è già operativo. La Rocket and Space Corporation Energia è stata incaricata di garantire la sua disponibilità per il lancio nell'orbita nel 2025.

Dietro alla decisione della Russia di staccarsi dagli USA e dai suoi alleati spaziali ci sarebbe anche la volontà del governo di Mosca di posizionare la nuova stazione su un'orbita più alta, capace di monitorare in modo ottimale l'intero (enorme) territorio russo. In gioco ci sono diversi aspetti, tra cui la creazione di una rotta marittima artica cruciale per l'economia del Paese.

I lavori al primo modulo della stazione spaziale russa

É indubbio che le tensioni politiche di questi mesi stiano giocando un ruolo importante: i temi Navalny e Ucraina sono tornati a raffreddare i rapporti tra Washington e Mosca dopo anni di inimicizia assopita. Tra le motivazioni potremmo anche inserirci la vecchiaia che ormai contraddistingue la ISS (è operativa dal 1998), nonostante le continue implementazioni e sostituzioni di moduli da parte degli astronauti. E non è nemmeno chiaro del tutto il futuro della stazione orbitante, visto che ufficialmente l'anno di pensionamento sarebbe il 2024 (ormai alle porte), nonostante i governi e le agenzie del programma abbiano già manifestato la volontà di estenderne l'operatività fino al 2030.

Con questa decisione, la Russia potrebbe aver deciso di anticipare la concorrenza preparandosi ad una nuova missione con materiale di ultima generazione, ottenendo così un vantaggio competitivo nei confronti dell'Occidente. Resta tutta da vedere la situazione finanziaria di Roscosmos: sarà in grado di auto-gestirsi nello spazio?

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