Amil Shivji: “l’Africa non è unidimensionale”

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16. Volta che mostra l’Africa Festival di Colonia Film Continente africano dedicare. Amil Shivji, il Patron, parlando dei Limiti nella Testa e la Forza di ogni Individuo.

Amil Shivji è un tanzaniano Regista e Docente presso l’Università di Dar es Salaam. 2014 ha presentato per la prima Volta i suoi Cortometraggi “Shoeshine” e “Samaki Mchangani” (Landfisch) all’Africa Festival di Colonia. Da allora è stato Ospite di molti Festival internazionali. Quest’Anno ha aperto come Patrono, l’Africa Festival di Colonia con il suo nuovo Film “T-Junction”.

Deutsche Welle: La messa a Fuoco del 16. Africa Festival è l’emigrazione interna in Africa. Il Film “T-Junction” è la Storia di due tanzaniano Ragazze, in un Ospedale di conoscere. Non è un classico storie di immigrazione. Come si inserisce Il Filmato nel Programma del Festival di quest’anno?

Amil Shivij: Il Film racconta le Storie di due Ragazze, provenienti da due classi sociali – e di Divisione del nostro sistema sociale. Il Film mostra che, nonostante le Differenze con molte Analogie. E dimostra anche che la Solidarietà tra le Comunità. Credo che il mio Film in quanto la Migrazione riferisce che la Migrazione non è solo Attraversare un Confine di stato si riferisce. Abbiamo all’interno della nostra Società Limiti.

Sono il Patron di quest’anno, Africa Festival cinematografici a Colonia. Quale Immagine dell’Africa mostrano i Film? Ci sono anche Temi che fiducioso e positivo su questo Continente?

È proprio per questo che amo l’Africa Festival di Colonia, perché l’Obiettivo è quello di Africa non è piatto, ma un multi-sfaccettato Immagine del Continente a disegnare. E questo è molto importante. Ci sono molti bei Cortometraggi, la Realtà in tutti i suoi aspetti originale. Ogni Città, ogni Paese, ogni Strada del Mondo ha i suoi Problemi, ma c’è sempre Speranza, c’è sempre una Resistenza umana contro questi Problemi. Il Motivo, perché abbiamo ancora esistono, è che abbiamo resistente. Stiamo lottando, non ci arrendiamo. Ci sono, a causa di Guerre, Fame e Catastrofi naturali disegnati, ma non ci arrendiamo. Non siamo unidimensionali Società. Ci sono Film che sono esattamente l’originale e non solo, rompendo gli Stereotipi, ma anche di Gioia e di Speranza, se vogliamo guardare.

80 nuovi Film, 30 Ospiti internazionali: L’Africa Festival di Colonia 2018

Il Tema della Migrazione, che è anche l’obiettivo del Festival è, è onnipresente in cui mediale e del Discorso politico in Germania e in Europa. Ma di solito si va per la Migrazione verso l’Europa. Dove vive quasi la Metà di tutti i Rifugiati del Mondo, in Africa. Come verrà Migrazione in Africa parlato, com’è il Discorso politico?

Se siamo in Africa sul Tema emigrazione interna parlare, suona per me è un qualcosa di ironico e pieno di contraddizioni. Nel 1960 esisteva una forte Idea del Pan-Afrikanismus, non solo come Identità culturale, ma anche politico e Sistema economico. Nell’Ambito del Pan-Afrikanismus non sarebbe di Rifugiati, ma di Viaggiatori parlare. I Limiti ci sarebbero, non mollare. Invece, ora devono Rifugiati del Burundi, che in Tanzania sono fuggiti, ascoltare, che tornare nel loro Paese. Perché è così? Perché soppiantare noi, quando sono in difficoltà, e siamo in Grado di sostenerla?

Quando si tratta di il Dibattito sul Nazionalismo, a passare in Africa Processi simili come qui in Europa. In realtà era un Nazionalismo molto importanti per l’Ideologia per noi in Africa negli anni ’50 e’ 60, tra cui mente si ma il Senso di Indipendenza. Molto diverso in Europa. Ma ora utilizzare il nostro Leader la stessa Lingua, come allora, ma i Tempi sono cambiati, la nostra Storia è ora un altro. Se oggi si parla di Nazionalismo, propone la Xenofobia. Questo è molto spaventoso e prevenuti. Dobbiamo cambiare la Lingua e non oltre il Nazionalismo, ma Pan-Afrikanismus parlare.

Se per Voi Pan-Afrikanismus la Soluzione è che i Paesi devono fare, cosa combina?

Una delle Cose che ci accomuna è che siamo la stessa Diavolo combattere. Se ho il Film “T-Junction” in Africa mostra – dal sud africa, Zimbabwe e in Egitto, fino a Burkina Faso: Il Motivo per cui ha accolto bene, è che la Gente di questa Lotta dei diversi Arbeiterschichten comprensione del mercato. Si capiscono facilmente. Tutti conosciamo la Donna sul ciglio della Strada, il Cibo venduto o Zeitungsverkäufer. Si, ci sono in ogni Società, e combattono ogni giorno per la Sopravvivenza. Volevo raccontare una Storia che, in realtà, ognuno conosce. Quando vedo queste Storie mostra, dimenticare le Persone, le Barriere linguistiche, la Xenofobia. In modo che tutti noi possiamo identificare. Ci sono gli stessi Problemi. E anche se non c’è una Soluzione per tutti, ma i Problemi sono troppo complessi e ogni Paese ha le sue Specificità, così possiamo sempre imparare gli uni dagli altri e ci sostengono.

Intervista di Rayna Breuer